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Bruno Munari: Gli albi del 1945

La genesi


Bruno Munari: Gli albi del 1945

Nel 1945, Alberto Munari aveva 5 anni, e il papà Bruno ebbe voglia di comprare dei libri per lui, ma il panorama letterario per l'infanzia a quell'epoca non offriva nulla che entusiasmasse il grande grafico e designer italiano.

Munari afferma e denuncia la totale assenza di editori che stampavano libri di qualità rivolti esclusivamente ai bambini, lui stesso dice: " Gli editori stampano libri per bambini pensando che non sono i bambini a comprarli ma gli adulti. E gli adulti li comprano pensando a quando erano bambini. Quindi cercano sempre il solito Pinocchio, la solita storia,ecc. Perchè per loro quella è la letteratura per l'infanzia e non quella nuova che non conoscono. D' altra parte il bambino subisce questo tipo di letteraratura e non sempre può capire, perchè un bambino non sa che cos'è un principe, che cos'è una principessa, non sa cosa vuol dire innamorarsi, non conosce queste situazioni."


Allora Bruno Munari, partendo da questa sfiducia verso la letteratura per l'infanzia che propinava il mercato, decise di creare dei libri che parlassero ai bambini con verità, con storie semplici ed elementari.
Comicncia così a fare dei bozzetti che mostra al figlio Alberto, il quale diventa il suo verificatore, per accertarsi che il lavoro funzionasse e, come vedremo, anche ispiratore di alcuni libri storici.


Munari non si limitò solo a scrivere delle storie, ma sfruttando le sue competenze grafiche , creò dei veri e propri oggetti rivoluzionari!
Siamo di fronte alla nascita di una nuova forma narrativa per immagini e giochi cartotecnici, Munari ci regala l'oggetto-libro.


Negli albi del '45, composti da poche pagine con autonome capacità comunicative, egli apre delle sorprendenti finestre cartacee, le ante degli armadi si spalancano mostrando gli abiti all'interno, le ghiacciaie lasciano vedere cibo e bevande, le valigie sono capaci di contenere addirittura un leone!
Inoltre un aspetto geniale che apporta Munari in questi libri , è la capacità di catturare l'attenzione del lettore già dalla copertina, si è vero che la copertina nasce proprio per affascinare il pubblico che acquista, ma in questi albi è la storia che parte proprio dalla copertina, perchè spesso contiene delle domande che ci portano quasi automaticamete a voltare pagina e creano il bisogno, la curiosità di aprire il libro.

E' il caso di "Gigi cerca il suo berretto, dove mai l'avrà cacciato?"...di cui conoscere la genesi è indispensabile per amarlo ancor di più.

Gigi cerca il suo berretto.

Dove mai l'avrà ficcato?

Nei cantucci? Sotto il letto?

Va a frugar tutto affannato.

Cerca, sbuffa, smania e pesta

e poi s'accorge che l'ha in... testa!

Questa filastrocca della poetessa Lina Schwarz, detta "zia Lina", divenne fonte di un gioco divertentissimo tra padre e figlio. Sostanzialmente animavano le strofe partendo alla ricerca del famoso berretto di Gigi, per poi scoprire invece cose improbabili in posti abituali. Questo gioco semplice e genuino, fu letteralmente messo in scena su carta. Nasce così uno dei libri più famosi della serie del '45, in cui i bambini potranno realmente aprire un armadio e trovarci dentro un gatto, aprire la ghiacciaia e trovare una scarpa, godendo ad ogni pagina la scoperta e l' ammirazione di oggetti veri e situazioni comuni ma insolite.

Bruno Munari progettò dieci libri che facevano parte della stessa serie, detta gli albi del 1945, Mondadori riuscì a pubblicarne 7 in quell'anno, fu Maurizio Corraini a completare la produzione con altri due libri mancanti nel 1997 ( Il prestigiatore giallo, Buona notte a tutti). Il decimo restò solo un progetto.

Alessandra Spampinato

Fonti:
"MUNARI I LIBRI", Giorgio Maffei
"Gatti, cappelli, elefanti e sorpese", Alberto Munari


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