TI SERVE AIUTO?
Scrivici
0item(s)

You have no items in your shopping cart.

Product was successfully added to your shopping cart.

Conosci l'approccio Pikler?

Autonomia è piacere di fare, non soltanto fare...


Conosci l'approccio Pikler?

Cos'è l'approccio Pikler? Post dopo post spero di riuscirne a parlare sempre più con voi.
Oggi, in particolare, utilizzo alcuni periodi tratti da testi che ritengo fondamentali per avere sempre più una visione più chiara del pensiero della dottoressa Emmi Pikler.

"Un bambino può mangiare, dormire e giocare per ubbidienza, per sottomissione, per
abitudine o per competenza, per responsabilità, per piacere... La condizione che discrimina tra interpretazione riduttiva dell'autonomia come "fare da solo" (e lascia la porta aperta alla sequenza "sottomissione, ubbidienza, adeguamento") e invece un'interpretazione forte come"energia per vivere da soggetto responsabile" sta nel piacere che il bambino prova o non prova nel fare quello che sta facendo.

Autonomia è piacere di fare, non soltanto fare"

Fonte: L'educazione all'autonomia nel Centro"Lóczy"  - Emanuela Cocever

Anche nei Quaderni Montessori curati di Grazia Honneger Fresco troviamo diversi appronfondimenti. Ne riporto uno:

Qual'è la specialità dell'approccio Pikler?

 

È una modalità speciale di approccio al bambino, realizzata secondo le indicazioni di Emmi Pikler, che osservando scoprì la capacità “qui e ora” del bambino, tutt'oggi ancora sconosciuta. Questo significa che egli, momento per momento, esprime con chiarezza le sue esigenze di movimento e di azione autonoma e che a queste occorre rispondere.

Il bambino piccolo non ha bisogno di essere spinto, obbligato; al contrario è molto meglio se gli si dà spazio perchè proceda del tutto da solo.

 

Per esempio, riguardo allo sviluppo motorio, non va messo mai in posizione seduta, mai. Vi arriverà a poco a poco da solo e questo costituirà un grosso vantaggio per lui perchè avrà acquisito una gamma molto più ricca di reazioni e di movimenti.

Il bambino, a quel punto, avrà raggiunto un nuovo equilibrio fisico (rispetto alla posizione orizzontale) e, attraverso questo, ulteriore equilibrio mentale.

Noi adulti sappiamo che, se non ci sentiamo in equilibrio, non proviamo sentimenti di fiducia, non possiamo essere “aperti” al mondo.

Se siamo noi a mettere il bambino seduto - e per di più in anticipo - quando sarà maturo per farlo da sé, non tenterà più di trovare altre posizioni, non ne sarà capace.

Nei metodi educativi tradizionali il bambino viene sempre collocato in posizioni che non può egli stesso controllare: lo si mette seduto o lo si tiene in piedi o lo si adagia sul ventre prima del tempo, perchè si pensa che così possa essere più attento, rendere di più, maturare prima.

Si crede che possa vedere e scoprire il mondo (essere attivo) solamente se si trova nelle posizioni decise dall'adulto. È esattamente il contrario. Bisogna mettere il bambino nelle posizioni che egli stesso è in grado di controllare: questo solo gli dà forza, lo rende sicuro e attivo.

 

Fonte: Quaderno Montessori 

 

Di seguito cinque tavole tratte dal libro di Emmi Pikler "Per una crescita libera", che illustrano lo spontaneo progredire del bambino, posto in condizioni di fare da solo.

I disegni, di grande efficacia e rara semplicità, sono di Klàra Pap e documentano la lunga e attenta osservazione compiuta dall'autrice sui bambini dell'istituto di via Lóczy.

Gli “schemi” realizzati per lo studio della Pikler sono in totale venti; per la loro evidenza espressiva sono stati chiamati “alfabeto dei movimenti".










Scopri gli articoli




Altri articoli della categoria: Micro e macro movimenti


Write Your Comment